Privacy week 2024:Alcuni consigli su come riprendere il controllo dei propri dati*
La protezione dei dati personali può sembrare un concetto astratto, mentre invece è una risposta concreta ad un problema importante: ognuno di noi genera una grande quantità di dati, in ogni momento della giornata, sia direttamente, navigando in internet, sia svolgendo le normali attività con ogni soggetto terzo che li immette in rete.
Anche se non possiamo sempre controllare il fatto che i nostri dati vengano raccolti , in molti casi possiamo assumerci la responsabilità di come e con chi condividiamo i dati.
Fortunatamente, sembra che le persone stiano diventando più consapevoli: un recente sondaggio McKinsey
ha scoperto che il 71% dei consumatori ha affermato che smetterebbe di fare affari con un’azienda se questa cedesse dati sensibili senza autorizzazione.
Ecco alcuni suggerimenti su come farsi carico della protezione dei propri dati nel 2024!
1. Scopriamo cosa non possiamo controllare
La verità è che non possiamo controllare chi ha accesso a ogni frammento e byte dei nostri. Fornire i dati è spesso necessario ed anche utile: per esempio un’app per la gestione dele mappe non può suggerire indicazioni stradali se non sa dove ci troviamo (almeno durante l’uso). Un sito di condivisione di immagini deve accedere alle tue foto.
Esiste quindi un compromesso tra comodità e privacy. Per utilizzare tutte le funzionalità dei tuoi dispositivi, app e software, spesso dovrai condividere sempre più dati. E’ necessario comprendere questo equilibrio per prendere decisioni più informate sulla protezione dei dati personali.
2. Attiviamo comportamenti proattivi nei confronti della protezione dei dati on-line
App, siti Web, dispositivi e software spesso cercheranno più dati di quanto possiamo ritenere necessario: perché un’app di giochi per fare un Solitario ha bisogno di conoscere la a posizione? Perché un’app di social media deve conoscere i numeri di telefono di tutti quelli che conosciamo? Qui è dove puoi davvero possiamo farci caricoprendere della protezione dei nostri dati.
Fortunatamente, molti browser Web, computer e dispositivi chiedono se si desidera condividere alcuni
tipi di dati con una nuova app o un nuovo sito web.
Dobbiamo prendere l’abitudine di prestare attenzione a queste richieste e di pensare davvero alle risposte. Ecco i tipi comuni di dati che potrebbero essere richiesti:
• La posizione
• I contatti (accesso alla rubrica)
• Le foto (accesso alla galleria e alla fotocamera)
• Dati sul comportamento e sull’utilizzo di un servizio
A questo punto, pensiamo a cosa vogliamo condividere.
Sui dispositivi mobili, spesso è possibile decidere se si desidera che un’app abbia accesso a questi dati solo durante l’utilizzo.
Se un’app o un programma software si rifiuta di funzionare a meno che non siano condivisi determinati dati personali che non si ritengono necessari, è meglio cercare un’altra app.
In generale, potresti sentirti più sicuro limitando sempre la quantità di dati che condividi quando richiesto.
3. Controlliamo le impostazioni
Anche se un’app o un programma software non chiede mai dati, bisogna presumere che invece li stia raccogliendo. Controlliamo regolarmente (ogni mese circa) le impostazioni privacy dei nostro dispositivi e software e assicuriamoci che tutto si adatti al nostro livello di comfort.
Si può accedere alle autorizzazioni dell’app e del software tramite le impostazioni generali del dispositivo. Ricordiamo che le app spesso richiederanno di concedere loro le autorizzazioni di accesso in ogni momento, ma di solito dobbiamo concedere loro le autorizzazioni solo durante l’utilizzo dell’app.
Ecco alcune impostazioni predefinite che in genere si dovrebbero disattivare, a meno che non siano necessarie per il funzionamento dell’app e che ci fidiamo dell’app:
• Fotocamera: spenta
• Microfono: spento
• Posizione: disattivata
• Sincronizza contatti: disattivata
4. Eliminiamo le app che non usiamo
Ogni 3 mesi circa, eseguiamo un “controllo delle app”, cioè esaminiamo i dispositivi e pensiamo a ciascuna app scaricata. Il controllo ha due obiettivi: da una parte ridurre lo spazio occupato sul dispositivo (che non è illimitato), dall’altra evitare che le app raccolgano e condividano i nostri dati personali senza nemmeno dircelo; magari quell’app non ci piace nemmeno.
Se non usiamo l’app da mesi, eliminiamola dal dispositivo! Domandiamoci ad esempio, perché l’app per la consegna di cibo che abbiamo utilizzato una volta un anno fa, dovrebbe avere accesso a tutti i nostri preziosi dati personali?
Non abbiamo paura di essere spietati o incauti: l’app può essere di nuovo scaricata.
* Il testo è basato sul documento NCA_DPW2024_TipSheet_ASayInYourDataPrivacy distribuito dalla National Cybersecurity Alliance in occasione della Privacy Week 2024 a tutti i Data Privacy Champion tra i quali l’autore dell’articolo